martedì 31 marzo 2020
Genitori e figli si generano a vicenda. Educhiamoci a essere famiglia di Mauro Manghi (Armando Editore)
Oggi stiamo vivendo la grande crisi della famiglia a causa della quale è
difficile comprenderne il ruolo e la formazione: la famiglia costituita
esclusivamente dai coniugi ha mostrato difatti innumerevoli limiti.
Anche la figura del figlio all'interno del nucleo famigliare ha mutato
spesso la propria posizione: da forza-lavoro è divenuto nei secoli
l'oggetto degli affetti e dell'attenzione educativa dei propri genitori.
Secondo l'autore, anche tale posizione è riduttiva: il figlio è il vero
nuovo tesoro capace di portare a compimento la "missione" della
famiglia.
lunedì 30 marzo 2020
Genitori gentili. Interpretare le emozioni per crescere figli calmi e felici di Sarah Ockwell-Smith
Genitori tigre, genitore alla francese, genitori elicottero,
genitori ruspanti... il ventunesimo secolo è stato inondato da nuove
tendenze in fatto di metodi educativi. Non sarò eccessivo allungare
ulteriormente la lista?
È qui viene il bello della
genitorialità gentile: non è una tendenza, non è un'etichetta
utilizzata per identificare un modo specifico di fare qualcosa secondo
il punto di vista di qualcuno. La genitoralità gentile è un ethos, un
modo di essere. Tiene conto dei ritrovati scientifici attuali e della
psicologia infantile, pur mantenendosi rispettosa delle pratiche
tradizionali di puericultura. È una filosofia olistica che comprende la
sfera emotiva, ma anche quella pratica, dell'essere genitori. In poche
parole, è uno stile di vita che abbraccia il comportamento fisico e
psicologico dei genitori, non solo nei confronti dei propri figli, ma
anche nei confronti di sé stessi
Per troppo tempo il compito dei
genitori è stato rappresentato come una battaglia, ma non è
necessariamente così perché tra imposizione e permissivismo è possibile
trovare un equilibrio. 'Genitori gentili' offre una guida passo passo
per coloro che cercano uno stile di genitorialità più delicato. Una via
che abbraccia sia i bisogni dei genitori che dei figli, in linea con
tutto ciò che neuroscienze e psicologia infantile insegnano. Gentili non
significa permissivi: i confini e la disciplina svolgono un ruolo
cruciale nella genitorialità equilibrata. Nel suo stile pratico e
solido, Sarah Ockwell-Smith offre una combinazione affidabile di
informazioni su cosa aspettarsi e soluzioni alle sfide più comuni che si
presentano dai primi giorni fino al settimo anno di vita, tra cui il
pianto inconsolabile, i problemi di allattamento e svezzamento, il
gioco, l’inserimento all’asilo, l’inizio della scuola, la rivalità tra
fratelli, la collera, i piagnistei e i bronci, i comportamenti
aggressivi e molto altro.
Torna “The Goldbergs” la famiglia strampalata con il piccolo Adam che filma di nascosto - La Nuova Ferrara Ferrara
Torna “The Goldbergs” la famiglia strampalata con il piccolo Adam che filma di nascosto - La Nuova Ferrara Ferrara: Settima stagione per la sit-com ambientata negli anni ’80 Il creatore si è ispirato alla sua infanzia, in ogni dettaglio
Coronavirus, 300 euro a famiglia per il buono spesa: a chi andranno
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domenica 29 marzo 2020
Anche nel Salento attiva Youpol, l’app della Polizia per segnalare i reati tra le mura domestiche
L’applicazione è facilmente installabile su tutti gli smartphone e
tablet accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi IOS e Android.
Anche presso la Sala Operativa della Questura di Lecce è attiva YouPol, l’app della Polizia di Stato per smartphone che prevede la possibilità di segnalare i reati di violenza che si consumano tra le mura domestiche.
Nel periodo di emergenza Covid-19 la maggior parte dei cittadini
resta a casa in ottemperanza alle indicazioni governative. Per garantire
la massima accessibilità al pronto intervento della Polizia di Stato,
l’applicazione si aggiorna, prevedendo la possibilità di segnalare i
reati di violenza domestica con le stesse modalità e caratteristiche
delle altre tipologie di segnalazione.
Ideata per contrastare bullismo e spaccio di
sostanze stupefacenti nelle scuole, l’app è caratterizzata dalla
possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi e immagini agli
operatori della Polizia di Stato.
Continua su Leccenews24
Come educare figli iperconnessi. Le iRules che hanno ispirato migliaia di genitori di Janell Burley Hofmann (Giunti Editore))
La sera di Natale, Janell incarta il nuovo iPhone per Gregory, il figlio
tredicenne. Mentre deposita il pacco sotto l'albero, una valanga di
dubbi la investe: «Il mio ragazzo sarà ancora capace di stare seduto ad
aspettare senza bisogno di navigare o chattare? Dovrò conoscere le
password di tutti i suoi account? Vorrà ancora comunicare e stare con
gli altri senza mettere in mezzo la tecnologia?». Insieme al marito,
decide di preparare un accordo che Greg dovrà firmare prima di
cominciare a utilizzare il regalo. Le iRules, le regole del patto,
vengono pubblicate in rete dall'Huffington Post e subito diventano
virali. Moltissimi genitori condividono le preoccupazioni degli Hofmann.
Avere cinque figli offre a Janell una gran varietà di esperienze e le
sue soluzioni sono flessibili, adattabili a famiglie diverse.
L'importante è applicare i princìpi e i valori di sempre anche a questo
ambito dell'educazione. Senza paura, perché le nuove tecnologie non
possono essere evitate o ignorate: fanno parte della nostra vita e,
ancor più, di quella dei nostri figli.
Genitori in campo di Cristiano Pravadelli (NotteTempo)
Perché i figli sono sempre diversi da come li pensiamo (e in genere più
complicati di una lavatrice)? Che cosa significa allenare il loro
talento e imparare dagli errori? E perché i genitori talvolta diventano
avversari? Un libro (con 15 tavole disegnate) che nasce dall'esperienza
professionale dell'autore, psicologo e formatore, e dalla sua vita di
famiglia. Perché crescere i figli è un po' come il tennis: gioco,
partita, incontro!
sabato 28 marzo 2020
Genitori all'indomani del divorzio di Olivier Bonnewijn (Epub) / EMP
Una riflessione e una proposta di percorso dedicata a ciò che significa
essere genitori anche in seguito a un divorzio, che lascia spesso molti
adulti impreparati davanti ai loro figli. PREFAZIONEdi mons. Jean
Laffitte Ormai è un luogo comune: si dice che il divorzio sia diventato
un’alternativa banale a una situazione familiare che nel passato poteva
restare stabile nonostante le difficoltà, le incomprensioni e le
vicissitudini dell’esistenza. Sono molte le pubblicazioni che trattano
questo tema così doloroso. Alcuni testi mostrano molto giustamente
quanto ciò che danneggia l’istituzione della famiglia si ripercuota
sulla società, rendendola più fragile e privandola dell’aiuto che le è
necessario per svolgere i compiti di solidarietà più elementari:
accoglienza incondizionata del bambino nella sua situazione di
dipendenza totale e di vulnerabilità, in quanto la sua educazione nel
corso degli anni richiede una sana capacità di giudizio da parte degli
educatori naturali, chiamati quindi a mettere in atto tutte le loro
preziose e premurose attenzioni; scambi naturali tra i membri di tre o
quattro generazioni; trasmissione di conoscenze concrete, fondate su una
saggezza ricevuta e condivisa, profondamente radicate in una tradizione
secolare; apertura verso l’esterno della famiglia con la
socializzazione degli adolescenti e dei giovani che poco per volta si
confrontano con le esigenze del mondo, con l’intento di partecipare, in
futuro, al suo sviluppo; educazione, infine, alle virtù dell’ospitalità,
del servizio, del rispetto per gli altri, del pudore, del senso di
responsabilità per il bene comune della famiglia e, al di sopra di
tutto, formazione all’altruismo e alla compassione attiva. Tutti questi
aspetti sono stati spesso illustrati e commentati. Nel breve saggio che
Olivier Bonne-wijn dedica al divorzio riscontriamo un approccio
radicalmente nuovo: il divorzio viene presentato nei significati più
profondi che esso assume agli occhi del bambino, che risulta sempre la
sua prima vittima. Non esiste un divorzio neutro. Il bambino viene
prematuramente trasformato, per così dire, in adulto responsabile dei
genitori. L’autore si serve della parabola del figliol prodigo vedendo
nel divorzio un’inversione totale delle funzioni. Scrive, per esempio:
Quando si verifica un divorzio [.], il padre prende l’eredità destinata
ai figli e parte per un paese lontano, mentre i figli restano a casa da
soli, sperando intensamente in un ritorno altamente improbabile. La
parabola diventa quella del «genitore prodigo». Il testo non intende
però limitarsi a dolorose constatazioni di fallimento. La finezza
dell’analisi lascia posto alla moderazione del pastore che, essendo
anche un grande moralista, non cade mai nella trappola del
moralizzatore. Potremmo riassumere il suo studio con questa indicazione
breve e delicata: «Agisci in modo da trattare tuo figlio come un bambino
e non come un adulto!» e poi: «Rispettare e promuovere l’infanzia del
proprio figlio significa donargli ciò che gli è dovuto come persona».
Nella seconda parte dell’opera, Olivier Bonnewijn propone sette
riferimenti etici che il lettore scoprirà nel corso della lettura. Il
suo approccio continua a essere fondamentalmente pratico, essendo
chiaramente ispirato dalla sua esperienza di assistenza delle coppie, ma
anche dei bambini, verso i quali si è già rivolto, con talento, in
opere precedenti. Questa attività pastorale non diventa soltanto
l’oggetto di una testimonianza personale diretta, per quanto ciò possa
risultare interessante. Pagina dopo pagina, la sua esperienza diventa di
facile comprensione grazie a una riflessione profonda e a un lavoro
svolto nel corso di molti anni, che ho avuto modo di apprezzare e
ammirare personalmente in molteplici occasioni. Spero che questo breve
testo sia destinato a un’ampia diffusione: sono convinto che sarà
illuminante per tutti coloro che, con serietà e speranza, si dedicano a
servire la causa del matrimonio e della famiglia, ma anche e soprattutto
per le persone che, direttamente o indirettamente, hanno sperimentato
come figli, come coppia o come genitori, la sofferenza e la prova del
divorzio.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO 1 | Riferimento antropologico ed
etico di base 1. Le radici della filiazione Sposi e genitori «Per questo
l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due
saranno un’unica carne» (Gen 2,24). I due racconti della creazione si
realizzano nell’alleanza tra uomo e donna, nella loro unione reciproca.
«Unirsi» (dabaq), nella Bibbia, significa creare un legame affettivo
molto forte, un legame fedele e strutturato, un legame che resiste alle
prove della vita. «Unirsi» vuol dire impegnarsi nei confronti dell’altro
con tutto il cuore, con tutta la forza, con tutta la mente, con tutto
il proprio essere. Un impegno di questo tipo esige di «lasciare» padre e
madre per fondare una nuova comunità di amore e di vita e porta i
coniugi a formare «un’unica carne». Questa espressione rimanda non solo
all’unione coniugale sessuale, ma anche al legame coniugale profondo che
costruiscono insieme nel corso degli anni, attraverso i tanti compiti
della vita familiare, le preoccupazioni materiali, le gioie e i dolori.
Ora, l’amore coniugale, mentre conduce gli sposi alla reciproca
«conoscenza» che li fa «una carne sola» (cf. Gen 2,24), non si esaurisce
all’interno della coppia, poiché li rende capaci della massima
donazione possibile, per la quale diventano cooperatori con Dio per il
dono della vita a una nuova persona umana. Così i coniugi, mentre si
donano tra loro, donano al di là di se stessi la realtà del figlio,
riflesso vivente del loro amore. Così l’amore e l’unione, espressi in
termini di «dono», descrivono intimamente il legame coniugale e quello
parentale. Il dono reciproco degli sposi è all’origine di un nuovo
essere. Secondo il progetto originario di Dio, la «culla antropologica»
di ogni nuova creatura rimane nella relazione d’amore dei genitori. È
questa la sua «casa», il «tetto» sotto cui si realizza il suo libero
sviluppo come persona, come amore, come individuo frutto di un dono. Per
alcuni rabbini, come per esempio Rachi, un’«unica carne» indica in
ultima istanza il figlio che nasce dall’unione degli sposi. Il legame
coniugale genera quindi quello parentale, dandogli modo di crescere e
svilupparsi. Il bambino è chiamato a realizzarsi e a nutrirsi della
comunione tra i genitori, dell’intesa dei loro cuori; è invitato a
entrare e crescere in questa comunità di persone, a ricevere il suo
posto e a partecipare attivamente, come figlio o come figlia, alla sua
costruzione. Questa realtà antropologica della filiazione è di natura
profondamente naturale ed è percettibile dalla ragione filosofica e da
quella coinvolta nelle scienze umane.
venerdì 27 marzo 2020
Esserci. Come la presenza dei genitori influisce sullo sviluppo dei bambini di Tina Payne Bryson e Daniel J. Siegel (Raffaello Cortina Editore)
Uno dei dati scientifici che consentono di prevedere con più
affidabilità l’esito positivo dello sviluppo del bambino è il fatto che
ci sia stata nella sua vita almeno una persona capace di essere presente
con regolarità per lui. In un’epoca di distrazioni digitali e impegni
pressanti, esserci per un figlio potrebbe sembrare un compito davvero
arduo. Ma, rassicurano Daniel Siegel e Tina Payne Bryson, essere
presenti non richiede necessariamente grandi quantità di tempo e di
energia. Esserci significa offrire al bambino una presenza di qualità,
semplice da assicurare se si tiene conto di quel che serve per un sano
sviluppo infantile: protezione, comprensione, conforto e sicurezza, il
“poker dell’attaccamento”. Basato sulle ultime scoperte delle
neuroscienze, questo volume contiene racconti, “piani d’azione”,
semplici strategie e suggerimenti per fornire al bambino il “poker
dell’attaccamento” in ogni situazione: quando incontra difficoltà o,
invece, riesce brillantemente in un compito e anche quando ci scusiamo
per le volte in cui non ci siamo stati per lui. Una guida preziosa per
coltivare nel bambino un sano paesaggio emotivo.
giovedì 26 marzo 2020
L’Associazione La Girandola di Lecce segnala l’arrivo dell’App 1522 Anti Violenza e Stalking ed è pronta all’intervento diretto
Arriva l’App del numero
Anti Violenza e Anti Stalking, servizio promosso dal Dipartimento per le Pari
Opportunità - Presidenza del Consiglio. Con questa applicazione una donna in difficoltà
può con le operatrici specializzate avere una immediata richiesta di aiuto. Il
numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno
ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete
fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese,
francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio
forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e
stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi
socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti
nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari
Opportunità.
L’Associazione La
Girandola di Lecce si mette a disposizione delle vittime di Stalking e violenza
offrendo un pronto intervento immediato qualora risulti per le stesse difficoltoso
o impossibile per vari motivi scaricare l’app del 1522 e quindi chattare con
gli operatori. Basta collegarsi su Facebook alla pagina dell’Associazione La Girandola
di Lecce https://www.facebook.com/ Associazione-La-Girandola- 111704583756150/ e chiamare il 392 807 5769
Info link App 1522
https://play.google.com/store/Genitori coach. Come guidare i propri figli e aiutarli a esprimere al massimo il loro potenziale di Stefano Denna (Mondadori)
Fare il genitore è davvero il "mestiere più difficile del mondo".
Bisogna insegnare ai figli a esprimere al meglio il loro potenziale, a
mettere in pratica i talenti, a dare il massimo per avere successo a
scuola, nello sport, nella vita. Insomma, bisogna essere dei "genitori
coach". Oddio, ma come si fa? Niente panico, non è un'impresa
impossibile. Soprattutto se Stefano Denna, che da anni si occupa del
tema, ci spiega tutti i "trucchi" per riuscirci. In questo libro, con il
suo stile sorridente e pratico, e facendo ricorso a esperienze vissute,
mostra quali sono le strategie educative più efficaci e come applicarle
nelle concrete relazioni genitori-figli. Perché i primi coach sono
mamma e papà. Presentazione di Roberto Re e prefazione di Antonio Mazzi.
mercoledì 25 marzo 2020
martedì 24 marzo 2020
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